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BOBBIO

Piccola cittadina di origine romana, Bobbio si trova nella media Val Trebbia. È  nota per il suo passato di arte e cultura, per amanti della natura e dello sport e dei suoi monumenti. Località turistica frequentata anche in inverno grazie alle stazioni sciistiche.

 

Leggenda del Ponte Gobbo o Ponte del Diavolo

Nel medioevo, la costruzione di un ponte era un'opera di grande ingegno, considerata quasi prodigiosa. Per questo la costruzione dei ponti ha dato origine a molte leggende, che spesso avevano come protagonista il diavolo, in quanto congiungere due luoghi che la natura (e Dio) aveva voluto separati era vista da molti come un'opera "diabolica". Una di queste leggende riguarda il Ponte Gobbo, detto anche Ponte Vecchio o ponte del Diavolo. La leggenda narra che San Colombano volesse costruire un ponte per unire le due sponde. Il Diavolo si offrì di costruirlo in una sola notte, a patto di possedere l'anima del primo che lo attraversasse. San Colombano accettò e il Demonio costruì il ponte con l'aiuto di un gruppo demoni di altezza e corporatura diversa, da cui la caratteristica gibbosità e l'irregolarità del ponte. Al mattino il monaco irlandese tenne fede alla parola data, ma visto che il ponte non era "normale" gabbò il demonio facendovi passare per primo un cane (una tradizione antica vede come animale sacrificale l'amico orso).

 

Bobbio Film Festival
La città di Bobbio ha il suo Festival cinematografico diretto da Marco Bellocchio esso nasce dal Laboratorio Farecinema nel 1996, e poi diverrà il concorso cinematografico Bobbio Film Festival.[10] “Farecinema – incontro con gli autori” nasce da un’idea di Marco Bellocchio che ha voluto creare nella sua città, Bobbio, un laboratorio per insegnare l’arte della regia cinematografica. Già dalla prima edizione del 1996, si è tenuta, collateralmente al laboratorio, una rassegna serale di film aperta al pubblico con un cineforum al termine delle proiezioni dove partecipavano personaggi rappresentativi del film proiettato. Nel 2005 la rassegna diventa Festival prendendo il nome di “Bobbio Film Festival” e Marco Bellocchio istituisce il premio “Il Gobbo d’Oro” con riferimento al simbolo di Bobbio, il medievale Ponte Gobbo, che andrà a premiare il film giudicato il migliore tra quelli proposti. Alla rassegna collabora il cinema locale che si trasferisce nel chiostro dell'abbazia di San Colombano dove si tiene tradizionalmente l'evento. Parallelamente continua il laboratorio Farecinema che diverrà una scuola di regia e recitazione, e la città di Bobbio e dintorni diventano anche un set cinematografico con la possibilità di partecipazioni di comparse anche prese dalla strada. Dal 2010, all'interno del festival, si tiene un seminario di critica residenziale, a cura della rivista duellanti.

 

Palio delle Contrade

Il Palio è una manifestazione di origine medioevale, che vede la sfida dei contradaioli in varie gare di abilità, per la conquista del drappo che corona la contrada vincente. Le cinque storiche contrade di Bobbio[11], prendono il nome dalle altrettante porte d’accesso alla città medioevale già esistenti nel XII secolo: Alcarina, Fringuella, Agazza, Legleria e Nova. La manifestazione che si tiene la 2ªdomenica di agosto è organizzata dalla Pro Loco, aperta nel primo pomeriggio dal Corteo Storico che si snoderà dal Castello lungo le vie del centro fino a piazza S. Fara, vede i rappresentanti di ogni contrada sfidarsi nel centro storico cittadino in varie gare di abilità per decretarne la vincente. I contradaioli vestiti con i colori di appartenenza si cimenteranno in cinque sfide: Corsa con le Torri, Lancio dell’uovo, Ratto della Castellana ed infine il Palo della Cuccagna in piazza Duomo. Per i più giovani vi è il Palio dei Fanciulli. La premiazione finale con la consegna del "Palio" conclude la disfida, mentre alla sera in ogni piazza di riferimento si terranno le cene delle contrade.

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